SANTUARIO DEI SANTI MARTIRI PELLEGRINO E ALBERICO CRESCITELLI


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CONFRATERNITE

Dal catasto onciario (conservato presso il Centro di documentazione della Media Valle del Sabato della Biblioteca Comunale di Altavilla) risultano le confraternite SS. Corpo di Cristo, di S. Bernardino, SS. Rosario, Monte dei Morti. Ad Altavilla Irpina il catasto onciario è redatto tra il 1742 e il 1752. Ma oltre a queste comunità di fedeli, conosciamo l'esistenza della Confraternita dell'Annunziata (probabilmente aggregata all'ospedale ed alla chiesa omonima) e la Congrega di Carità; quest'ultima pervenutaci documentalmente attraverso una relazione del commissario straordinario Federico Barra del 7 aprile 1894: " La congrega di carità, atteso la entità delle rendite che sarà chiamata ad amministrare, non ha bisogno di avere locale a sé e tanto meno impiegati". La più antica risulta essere quella del SS. Corpo di Cristo detta pure del SS. Sacramento istituita il 13 maggio 1550.
In ambito religioso, le confraternite sono delle associazioni laiche che dopo l'approvazione di un codice di comportamento dell'autorità preposta, la cosiddetta "regola" di obblighi morali e comportamentali a cui deve attenersi ciascun confratello, opera nel campo della solidarietà e di diffusione del pensiero cristiano. La confraternita, è retta da un priore o governatore che in sintonia col parroco, ha lo scopo di promuovere gli obiettivi approvati nello statuto. Le prime compagnie di religiosi sorsero intorno all'anno mille ma si diffusero verso il XIII secolo. Ognuna disponeva di una chiesa o una cappella, ove gli aderenti si radunavano per le pratiche di culto, per seguire la formazione cristiana e per suffragare i defunti. Formulando una definizione ampia di confraternita, potremmo definirla come una associazione formata da laici e chierici, da uomini e da donne, consociatosi nei centri urbani come in quelli rurali, per scopi di edificazione e solidarietà religiosa, di impegno liturgico, di pratica caritativa, socio-assistenziale e pedagogica. Il loro obiettivo è per lo più inscrivibile all'esercizio di opere di pietà e di carità (elemosina, beneficenza, soccorso, assistenza), all'incremento della religione come pure al culto dei morti, fino alla concessione di piccoli prestiti-crediti. Queste compagnie di religiosi, in realtà, rappresentano un fenomeno molto più strutturato, in quanto esse rappresentano uno dei mezzi di cui la Chiesa si è servita soprattutto dal Concilio di Trento (1545-1563) in poi.

SS. Corpo di Cristo

In Altavilla, la richiesta per la fondazione fu inoltrata dall'Universitas e il 13 maggio 1550, anno del giubileo, il papa Giulio III rilasciò l'approvazione. Con la costituzione "quaecumque a sede apostolica" di Clemente VIII, essa fu abolita nel 1604. Il 24 ottobre 1689 si costituì nuovamente e si completò lo statuto organico. In seguito a calorose suppliche dei fedeli confratelli, fu riconosciuta con bolla arcivescovile il 18 giugno 1692 dal Cardinale Orsini. Anche la famiglia De Capua aderì all'associazione; tant'è che vollero come feudatari, che il ricavo della tassa pagata dagli ambulanti fosse devoluta alla congrega allo scopo di tenere sempre accesa la lampada ad olio davanti al Santissimo. La confraternita, su impulso dei De Capua, commissionò ad artisti dell'epoca diverse opere. Tra le più importanti a Donato Bruno (detto il "Brunetto"), la pala dal titolo "La Deposizione di Cristo" (1594) e sulla porta laterale di sinistra della Chiesa dell'Assunta oggi Santuario Diocesano, un bassorilievo in pietra calcarea o dolce, che raffigura il battesimo di Cristo posizionato in precedenza nella lunetta all'esterno della cappella di S. Croce del palazzo Comitale di proprietà della famiglia nobiliare. Per quanto riguardo l'abito indossato dai confratelli durante le cerimonie religiose consisteva " negli stendardi et panni di croce il color rosso con l'immagine del Nostro Signore Giesù Cristo, con calice nel quale scaturisce il sangue dal braccio". La confraternita è stata sciolta.

San Bernardino

Il culto per il santo senese, si propagò dopo la sua venuta insieme a S. Giacomo La Marca nel 1440. Per la data della fondazione della confraternita non si hanno dati certi; ma alcuni documenti, fanno pensare alla sua costituzione a partire dal 1524, quando una cappella fu dedicata al Santo presso l'allora Collegiata dell'Assunta. Una bolla istitutrice, però, ci rimanda al 1603 in occasione di una lite sorta tra i confratelli da una parte e il clerico beneventano Scipione Canale dall'altra, il quale pretendeva che "la cappellania della confraternita fosse sua finchè vivesse". Nel 1604, il papa Clemente VIII diede plenaria indulgenza ai consociati e nella Santa Visita del 1689 del Cardinale Orsini (futuro papa Benedetto XIII), si legge che i confratelli furono esortati a versare 200 ducati al Canale per il risarcimento della lite. L'Arciconfraternita di S. Bernardino fu di sicuro la più influente delle confraternite locali. Era la sola autorizzata "(…) a pigliar i defunti e portarli processionalmente in Chiesa (…)". Godeva di alcuni privilegi: l'elezione e la nomina di un canonico in seno alla Collegiata; nomina del maestro della scuola pubblica istituita nel 1649, con casa di proprietà composta da due vani in via della Chiesa, ora via San Pellegrino. La statua del Santo in argento, costata all'epoca 1050 ducati e ricca di oro e collane preziose, fu fusa nel 1799 per rabbonire gli invasori francesi. Annualmente, il sodalizio consegnava "(…) doti di maritaggio ad una povera donzella vergine, nativa di dette terre, più avanzata in età e alla più istruita nella dottrina cristiana, alla condizione di avere vissuto onestamente prima del maritaggio (…)". Nelle processioni i confratelli indossavano "(…) il solito abito colle monzette di colore cinericio (…)" . A partire dal 14 febbraio 2004, l'Arciconfraternita si è unita con la locale sezione dei Battenti di San Pellegrino (si veda scheda in gruppi ecclesiali).

SS. Rosario

Il culto per la Madonna del Rosario si diffuse intorno alla metà del '500 ad opera dell'ordine dei Domenicani e si espanse soprattutto dopo la vittoria della flotta cristiana sui turchi a Lepanto nel 1571; poiché secondo papa Pio V, questa impresa era dovuta all'intervento della Madonna. Ad Altavilla una cappella dedicata alla Madonna del Rosario esisteva già nel 1570 quando l'arciprete, un certo Massenzio Di Leo, chiese ed ottenne licenza per erigerla. La congrega non trascurò mai di dotarsi di raffinati arredi sacri e suppellettili per abbellire il suo altare all'interno della Collegiata. Una testimonianza d'archivio sottolinea: "(…) tre ricevute di 95 ducati fatte a Rinato Cavalluccio, pittore fiammingo residente in Napoli, nell'anno 1580 per un quadro su icona del SS. Rosario(…)".
L'abito degli associati era così composto: " negro coll'immagine della Madonna SS.ma del Rosario alla spalla dritta". La confraternita è stata sciolta.

Monte dei Morti

Questa confraternita, nota anche come di San Francesco, fu istituita il 10 maggio 1629 dal Rev. Padre Giacomo Agnello Pollio (altri leggono Giacomo Antonio Pollato) della Compagnia di Gesù, trovatosi in quel periodo in missione ad Altavilla. Fra le regole della confraternita che ebbe il regio assenso il 29 giugno del 1776, vi era quella che ogni fratello e sorella doveva versare nelle casse della stessa un grano al mese. L'abito indossato era nero con l'immagine di San Francesco ricamata sulla spallina. La confraternita è stata sciolta.

RENDITE (tratte dal catasto onciario)
SS. Corpo di Cristo
I terreni coltivati in proprio erano 24 ettari con 45 ducati di entrata; le terze da capitali garantivano 37 ducati; i censi enfiteutici 31 ducati; i censi perpetui ½ ducato; la confraternita non possedeva fabbricati in affitto. Annualmente le entrate erano di ducati 113 ½ contro i pesi di 147 . Le perdite erano di ducati 34 ½ .
S. Bernardino
Le entrate annue erano così ripartite:terreni propri coltivati quasi interamente a nocelleti per circa 20 ettari garantivano un ricavo di 122 ducati (la misura agraria era il tomolo che corrispondeva a circa 3000 metri quadri mentre il calcolo economico finale era in once); due fabbricati, di cui uno destinato ad accogliere la scuola pia con una rendita di 5 ducati e l'altro affittato all'Università con un ricavo di 1 ducato; le terze da capitali ovvero le rendite derivanti da prestiti o fideiussioni ipotecarie erano di 40 ducati; i censi enfiteutici su case e terreni, questi ultimi sempre in prevalenza per tutte le confraternite, ammontavano a 67 ducati, per i censi perpetui o redditi minuti il corrispettivo era di 3 ducati. Il totale delle entrate era di 238 ducati con uscite pari a 325 ducati.Le perdite erano quindi di 87 ducati.
SS. Rosario
Dieci erano gli ettari di terreno coltivati in proprio e il corrispettivo di 61 ducati; le terze da capitali fruttavano 26 ducati; i censi enfiteutici 30 ducati; nessun fabbricato e censo perpetuo;
Il totale delle entrate era pari a 117 ducati, i pesi, ovvero le uscite di 138 ducati . Il disavanzo è di 21 ducati.
Monte dei Morti
I terreni propri coltivati erano 6 ettari ½ con una rendita annua di 34 ducati; le terze da capitali fruttavano 22 ducati; i censi enfiteutici ducati 2 ½ ; la confraternita non possedeva fabbricati in affitto e né crediti da censi perpetui. Il totale delle entrate era di ducati 58 ½ a raffronto di 76 pesi. Le perdite corrispondevano a ducati 18 ½ all'anno.
Chiesa e ospedale dell'Annunziata
I terreni coltivati in proprio per 14 ettari contribuiscono ad una entrata di 149 ducati; le terze da capitali sono di 67 ducati; i censi enfiteutici assicurano 43 ducati; i censi perpetui o redditi minuti 8 ducati; nessun fabbricato. Le entrate erano minori delle spese, infatti 267 ducati di ricavato contro i 521 ducati di pesi. Il passivo annuo era di 254 ducati.
Quindi le confraternite pur avendo una base patrimoniale consistente si trovavano a dover soccorrere le necessità soprattutto del ceto contadino; infatti, spesso troviamo canoni enfiteutici a lungo termine che vanno ben oltre gli usuali ventinove anni (cosiddetto enfiteuta beneventano). Uno dei motivi è garantire ai braccianti, di poter recuperare le spese e il lavoro effettuato per impiantare le nuove colture che in questo periodo vanno a sostituire in alcuni casi i nocelleti. Inoltre, nell'agro altavillese, le zone da disboscare erano numerose e gli anni a disposizione per ricavarne i frutti aumentavano in base al tipo di seminato e agli interventi ripetuti che dovevano essere effettuati. Infine, per dare un quadro completo alle rendite emerse dal catasto conciario, è doveroso ricordare le ottime entrate dell'Eremo dell'Incoronata, quelle buone della Collegiata dell'Assunta e le soddisfacenti del Monastero di S. Pietro e Paolo.
Eremo di S. Maria Incoronata dei Padri Camaldolesi di S. Angelo a Scala
I padri Camaldolesi risultano essere quelli che fanno lievitare più degli altri i loro affari economici.
I terreni coltivati in proprio con una superficie di 100 ettari assicurano annualmente 246 ducati; i fabbricati 3 ducati; i censi enfiteutici 45 ducati; le rendite animali 7 ducati. Entrate per un valore di 301 ducati e pesi per 70 ducati. L'utile netto è pari a 231 ducati annui.
Nella dichiarazione dei redditi della
Collegiata dell'Assunta troviamo:
203 ducati per censi enfiteutici; 13 ducati per censi perpetui o redditi minuti; 56 ducati per terze da capitali; 279 ducati per ulteriori entrate derivanti da prestazioni e legati pii. Il totale delle entrate è di 551 ducati a fronte di 372 ducati di pesi. L'utile netto è di 179 ducati che servivano ad assicurare la "congrua" ai sei o otto canonici che percepivano ogni anno intorno ai 30 ducati sommati alle rendite dei beni personaliIl.
Monastero di S. Pietro e Paolo
dell'ordine dei Benedettini di Montevergine, possiede dei fabbricati con un ricavo annuo di 46 ducati; terreni con coltivazione in proprio per una superficie di 27 ettari assicurano 132 ducati; i censi enfiteutici sono di 28 ducati; le terze da capitali 66 ducati; i censi perpetui o redditi minuti con 7 ducati. Il totale delle entrate è di 271 ducati a fronte di 197 ducati di uscita. Il ricavo netto è di 74 ducati annui.



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