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PERSONAGGI ALTAVILLESI
Achille Fabrizio (1921 -2006)
Il filosofo Benedetto Croce leggendo un suo lavoro così lo descrive: " (…) un temperamento e uno stile vigoroso che non ha potuto non colpirmi. Ella val meglio di costoro [Gabriele d'Annunzio e Paul Verlaine] perché è sincero". Poeta eclettico, scrittore fine, conoscitore ed insegnante di italiano, greco, latino, filosofia, francese, è ancora ricordato per le lezioni private ai giovani liceali ed universitari che si tenevano nella sua casa "spartana" (ha vissuto per sua scelta fino agli ultimi anni di vita senza energia elettrica). Contestatore della "casta universitaria" non frequentò mai gli atenei e ne divenne un simbolo per la sua avversione. Giovanissimo, andato in guerra durante il secondo conflitto mondiale, ritornò con un handicap permanente all'udito per lo scoppio di una granata. Ma la sua sordità pur rendendolo buffo negli atteggiamenti (risultava simpatico per la verve che poneva nei suoi incontri - si racconta che per farsi aprire la porta di casa bisognava quasi demolirla) non gli precluse l'approfondimento nella ricerca storica e filosofica. Diversi i libri di poesie e tragedie scritte per la sua casa editrice "L'Annunzio". Insuperabile per semplicità e praticità la "Grammatica Francese" ed eloquenti le poesie di "gloria e sentimento, sogno ed amore". Molti lo ricordano per le sue scorazzate su una bicicletta da corsa. Che era diventata la "compagna inseparabile" di frequenti passeggiate lungo le strade della Campania.
Alcune opere di Fabrizio: Guido da Verona, Io ti amo, Il Signore dalle Camelie, Attrici del cinema italiano, Infinito, Racconti, Io ti vidi sul fiume, Zeus, Le costruzioni megalitiche dell'io, Note sulla lingua italiana, Fino a quando dura l'amore, Scritti e discorsi, Grazie non fumo.
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