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LE CHIESE > COLLEGIATA DELL'ASSUNTA
Il nome della Chiesa S.M. Assunta in Cielo compare nelle pubbliche scritture sin dal 1300, ma non esiste più alcun documento che attesti la sua fondazione.
Il Severini, nella sua Monografia Storica di Altavilla Irpina, ed. 1907, rifacendosi alla tradizione anche orale, conferma l'esistenza di alcuni documenti relativi a questa Chiesa anteriori al 1546, anno in cui incidenti e rivolte tormentarono l'intero Regno ed incendi, forse di origine dolosa, causarono la distruzione di molti atti ufficiali e, quindi, anche quelli della nostra Chiesa.
Fu sempre Collegiata, cioè fu retta da un collegio composto da un Arciprete e quattro Canonici, fino al 27 aprile 1689, quando il Cardinale Orsini, che visitò Altavilla ben dodici volte, sempre nei mesi di aprile e settembre, incrementò di altre due unità il gruppo dei canonici, dichiarandoli uno di giuspadronato del Gran Conte e l'altro dell'Università.
Successivamente i canonici aumentarono a dieci, poiché fu concesso il privilegio di nominarne uno a ciascuna delle quattro Congreghe locali: SS. Corpo di Cristo già SS. Sacramento, SS. Rosario, S: Bernardino, Pio Monte dei Morti o San Francesco.
La legge del 15 agosto 1867 abolì tutte le collegiate e quindi anche la nostra.
Fra gli uomini illustri di questo collegio il Severini ricorda il teologo Don Francesco De Leo, che fu prima arciprete di Altavilla e poi vescovo di Trevico, nel 1548.
La Chiesa sorge in largo Santo Alberico Crescitelli, di fronte al Palazzo Comitale, su un arco di pietre costruito sulla collina RIPE. Su quest'arco s'innalzano tre livelli: il primo è stato un ossario funzionante fino al 1849, anno in cui fu inaugurato il Cimitero.
Il Severini precisa che "in occasione dell'epidemia colerica del 1836 i morti, per ragioni igieniche, furono seppelliti in un fondicciuolo della congrega del Corpo di Cristo nel luogo denominato, anche successivamente, Carbocisi dei morti".
Il secondo livello è una cripta che dal 1946 al 1949 fu rifatta e trasformata: "……furono fatti i pavimenti, le scalinate interne in marmo, furono messi gli infissi, aperte nuove porte, costruito un artistico soffitto, creata una entrata dignitosa, ricavate cinque grandi stanze ed un salone della misura di mt. 30 per mt. 6". Questi locali nei giorni di festa offrivano ospitalità ai pellegrini e durante l'anno nel salone funzionava il Cinema parrocchiale San Pellegrino. Attualmente questi ambienti ospitano il Museo Civico "Della Gente senza storia".
Il terzo livello è la Chiesa vera e propria. Essa ha la forma di una croce latina con quattro ordini di pilastri, tre navate, due criptonavate ed un'alta cupola centrale. Oltre all'altare maggiore vi sono sei altari laterali, alcuni di epoca seicentesca.
In fondo alla navata di destra, in una cappella che fu rinnovata nel 1948, è collocato il corpo di San Pellegrino Martire, ucciso al tempo dell'imperatore Commodo nell'anno 192, portato ad Altavilla, su concessione del Papa Pio VI, nel 1780, dal concittadino Padre Giuseppe Maria Crescitelli, Maestro Provinciale dell'ordine dei Servi di Maria Addolorata in Monteoliveto di Napoli, prozio del glorioso martire altavillese, Santo Alberico Crescitelli.
Le dimensioni originali della Chiesa erano in origine ben più modeste, ma quando le sacre reliquie di San Pellegrino furono traslate dalla catacomba di Ciriaca in Roma ad Altavilla, si avvertì l'impellente urgenza di ampliare l'antico Tempio, divenuto ormai incapace di accogliere la folta schiera di fedeli che accorreva da ogni parte. I lavori di ampliamento iniziarono nel 1789 e terminarono nel 1850, come scrive il Severini, per una spesa complessiva di oltre mezzo milione.
Durante la costruzione si verificarono fatti prodigiosi, come cita il sacerdote F.Luisi in un opuscoletto del 1909: "I muratori Francesco Villani, Raffaele Di Troia, nominato il Setaro, Antonio Zolla, Carmela Cecere e sopra tutti il capomastro, Michelangelo Vardaro, colpiti, in diverso tempo, da grave infortunio mentre lavoravano alla costruzione del Tempio, invocarono San Pellegrino e furono salvi".
Gli anziani di oggi raccontano ciò che ad essi stessi fu raccontato: tutta la popolazione contribuì alla realizzazione dell'opera, ognuno offriva periodicamente, una giornata di lavoro, le donne trasportavano cesti di pietre e sabbia dal fiume; insomma ognuno si cimentava con generosità nell'impresa che doveva dare al paese un Tempio così maestoso. Tutta la Chiesa è illuminata da grandi finestroni.
Il pergamo (pulpito) è frutto di un pregevole lavoro di intarsio, raffigurante quattro angeli, ognuno dei quali regge un testo sacro, mentre la colomba, simbolo dello spirito santo li irradia. Sul lato del pulpito un dipinto raffigura un dottore della Chiesa.
Un altro intarsio è posto sotto la volta del pergamo, ove è ben visibile l'occhio di Dio, simbolo della SS.ma Trinità.
Le maestose porte sono decorate con fregi in ghisa del 1862, raffiguranti vari simboli religiosi.
La porta d'ingresso laterale sinistra è sovrastata da un bassorilievo che sorgeva nella lunetta del portale della cappella del Palazzo Comitale.
Il bassorilievo raffigura il Battesimo di Cristo ed è opera di un artista altavillese del 1594, Donato Bruno, detto il Brunetto. Dello stesso artista si conserva anche un pregevole dipinto ad olio su legno raffigurante la Deposizione di Cristo; tale opera prima del sisma dell'80 si trovava sulla parete superiore all'ingresso della sacrestia, attualmente, dopo il restauro a cura della Soprintendenza di Napoli, è esposta nel Museo Civico.
La lunetta sovrastante la porta d'ingresso laterale destra custodisce un bassorilievo raffigurante il martirio di Padre Alberico Crescitelli. L'opera è stata realizzata nel 1997 dall'artista Guido Mariani, su commissione del locale Centro Studi "E. Mattei".
Nella nicchia sovrastante la porta centrale, dal 16 maggio 1980, domina una bellissima statua in marmo bianco di Carrara, raffigurante la Vergine Maria Santissima Assunta in Cielo, dono degli eredi Camerlengo in memoria dei genitori.
Il terremoto dell'80 procurò ingenti danni: crollarono quasi completamente la cupola centrale e gran parte dell'organo.
Dopo intensi lavori di consolidamento e restauro la Chiesa è stata riaperta al culto il 3 agosto 1991; pur restituita quasi completamente al suo antico splendore, non è stato possibile ricostruire l'organo, né ripristinare le tinte originali delle colonne, degli ornati e della cupola.
Il contributo sollecito di tanti altavillesi, vicini e lontani, ha però consentito di arredare degnamente la nostra Casa Spirituale dove la Mamma Celeste ci accoglie sorridente insieme ai nostri protettori: il patrono San Bernardino ed i compatroni San Pellegrino e Santo Alberico Crescitelli.
Il 1 marzo 2003, con decreto dell'Arcivescovo Sprovieri, la nostra Chiesa Madre, Arcipretale, Collegiata e Parrocchiale Santa Maria Assunta viene elevata a Santuario Diocesano e luogo privilegiato per il culto dei Santi Martiri Pellegrino ed Alberico Crescitelli. La solenne cerimonia di intitolazione ha luogo il 23 agosto dello stesso anno.